giovedì 25 gennaio 2007

Anti-discriminazione? Stiamo attenti

Qui in Gran Bretagna sta sollevando grandi polemiche l'"Anti-discrimination bill", che vieta a chiunque di discriminare sulla base dell'orientamento sessuale.

Chiunque vuol dire proprio chiunque, per cui ecco che il salone polifunzionale della parrocchia non potra' essere rifiutato per il ricevimento di una "civil partnership" stile Elton John e soprattutto le agenzie ("private", ma ovviamente accreditate presso lo Stato) che si occupano di adozione non potranno rifiutare coppie omosessuali.

Il cardinale di Westminster Murphy O'Connor ha chiesto che le agenzie cattoliche siano esentate, e l'arcivescovo anglicano di Canterbury si e' espresso anche lui contro. Il governo tuttavia sembra orientato a non permettere alcuna eccezione a questa legge.

Sempre piu', come nel post sulla Christian Union Society all'universita' di Exeter, vengono approvate in giro per l'Europa queste leggi anti-discriminazione. E sempre piu' chiaro si delinea il fatto che piu' che per non discriminare, sono fatte con un preciso intento culturale, per promuovere una "nuova" e moderna" idea di societa' figlia del pensiero unico liberal post-sessantottino.

Per la Chiesa in Inghilterra si apre un momento difficile, che ricorda un po' cio' che successe alla Chiesa tedesca riguardo ai Consultori familiari in grado di fornire il nulla osta all'aborto. Gia' alcune agenzie (di una di queste il cardinale e primate d'Inghilterrra e' anche vicepresidente!) hanno gia' dichiarato la loro non-contrarieta' a questa legge. Altre invece hanno dichiarato che non potrebbero fare altro che chiudere i battenti se fossero obbligate ad applicare questa legge.

Un tema contiguo e' affrontato nel Parlamento italiano in questi mesi: la nuova legge sulla liberta' religiosa, che andrebbe a sostituire la legge sui "culti ammessi dallo stato", promulgata ai tempi di Mussolini e decisamente datata. Per chi ha voglia di leggere, ecco una buona referenza.
Vi terremo informati.

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